
(Foto di Emile Martano)
Basket Imprenditore, sindaco e dirigente sportivo fu tra i fondatori della Libertas Biella
Biella
La pallacanestro biellese perde un pezzo importante della propria storia, uno dei simboli di uno sport che è nel cuore degli appassi
onati sportivi.
Lunedì è morto Piero Gromo, 96 anni, nato il 7 luglio del 1927, imprenditore tessile, sindaco per due mandati a Sagliano Micca tra gli anni ‘70 e ‘80, già presidente di CNA di Biella e dirigente anche del Cordar.
Un uomo che ha vissuto a 360 gradi la propria vita, impegnato nel sociale e catalizzatore di progetti e idee, nel mondo sportivo come in quello imprenditoriale.
Il basket è stata la sua più grande passione, un sentimento trasmesso anche a figli e nipoti, come ricorda Manuela, la primogenita, commerciante, storica ufficiale di campo biellese, dirigente di Pallacanestro Biella con alle spalle 30 anni e più di 1.000 partite al tavolo dei giudici di gara.
«Ha amato la vita e
la
pallacanestro fino all’ultimo istante, andandosene serenamente, senza rimpianti e con il cuore pieno dell’amore di tutti i suoi cari. Studente dell’Itis Quintino Sella all’indirizzo perito chimico, papà iniziò giovane a lavorare nel tessile, prima come rappresentate, poi conducendo piccole imprese locali. Il suo primo amore sportivo fu il calcio, giocò infatti nella Valle Cervo, poi si dedicò alla pallacanestro, parte della squadra di Biella a cavallo tra gli anni ‘40 e ‘50. A quei tempi si andava in trasferta con il camion e ci si allenava e giocava in campi all’aperto, come la Belletti Bona, la maggior parte dei quali erano ex stalle o strutture paramilitari. Praticò anche tennis e sci, sempre con grande passione. Poi la scintilla negli anni ‘60, quando insieme ad Alberto Cerutti, Armando Cartiglia e altri personaggi diventati storia dello sport biellese fondò
la Libertas, la gloriosa società che per sette stagioni militò in serie A.
Lo chiamavano il mister, perché insieme a Cartiglia andava in giro per l’Italia a visionare giocatori, come i moderni gene
ral manager. Fu lui a portare in città promesse che poi diventarono campioni come Ottorino Flaborea e Carlo Caglieris».
La parabola discendente della Libertas coincise con il s
uo allontanamento dallo sport che tanto amava.
«Un amore che rimase solo sopito» ricorda Manuela «e che riaffiorò di nuovo negli anni ‘90, quando iniziò la storia di Pallacanestro Biella. Da allora, come dirigente e tifoso, non si è perso nemmeno una partita, fino alla pandemia è stato sempre presente al palazzetto, attento
osservatore, pronto a dare consigli ed esprimere la propria opinione. La pallacanestro ha occupato una parte importante nel suo cuore e della sua vita, una passione che ha trasmesso anche a noi figli e ai nipoti, per uno sport che gli ha dato tante gioie e al quale lui ha dedicato tanto tempo ed energie».
Stamattina la camera ardente nella sala del commiato della Casa Funeraria Defabianis a Biella, dove oggi pomeriggio alle 14.30 gli verrà impartita la santa benedizione. Nel rispetto delle sue volontà, Piero Gromo verrà poi cremato.
A dargli l’ultimo saluto la moglie Rita, i figli Licia, Fabio, Monica e Manuela, nipoti e amici.
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