L’arte concettuale di Guaschino in mostra alla Zaion

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Biella

Verrà inaugurata sabato 28 ottobre (alle 18.30) la mostra 9 anni dopo” di Michele Guaschino, visitabile alla Galleria

Zaion fino al 15 dicembre. L’artista,

poliedrico scultore, lavora da sempre nel mondo artistico e dello spettacolo, realizzando sculture che inducono chi le guarda a interrogarsi sulla condizione umana e sulla società. L’opera Teleracconto mostra, attraverso apparecchi d’epoca, il racconto di un borgo antico e del suo castello in decadenza, metafora del mondo dei mass media, in particolare quello televisivo: dalle prime trasmissioni, quando avere una televisione in casa era un lusso, si è passati ad una crescita esponenziale della sua diffusione, inversamente proporzionale al suo costo, e i programmi trasmessi, volti inizialmente a educare e uniformare linguisticamente la popolazione, si sono trasformati in potentissimi mezzi di manipolazione del pensiero di massa, forti dell’efficacia delle immagini. Nell’idea di Guaschino c’è un unico abitante rimasto in questo castello in decadenza, un superstite surreale dei primi anni di attività televisiva che ha assistito al processo di scadimento senza riuscire ad impedirlo, che conserva la speranza che il mezzo di cultura, per come era stato pensato e per come

doveva essere, possa risorgere più potente, come la fenice dalle sue ceneri.

Naturaemorte, invece, denuncia gli effetti del capitalismo, che hanno portato ad acquisti incontrollati, sprechi e altri disastri, nei confronti dei quali i più restano indifferenti. Giocando sul genere pittorico della natura morta, riflette sull’importanza che la cultura del cibo ha, specialmente nella società italiana, e sull’altro lato della medaglia, un consumismo del tutto spregiudicato. Guaschino, le cui specializzazioni spaziano dalle riproduzioni anatomiche alle realizzazioni di l’arte contemporanea, passando per animatronica, scultura iperrealista ed effetti speciali del make up, ha operato ed opera in sinergia con numerosi artisti concettuali - tra cui Maurizio Cattelan – che si avvalgono della sua capacità di tradurre le loro idee progettuali e della sua profonda conoscenza della materia per la realizzazione delle loro opere.

Ha collaborato con il trasformista Arturo Brachetti e con il mondo dell’illusionismo, si è avvicinato all’attività in ambito teatrale lavorando con il Teatro dell’Angolo, la Societas Raffaello Sanzio e il Teatro Regio e ha, inoltre, lavorato con il dipartimento di Odontostomatologia dell’Università di Bologna, la Polizia Scientifica di Torino, la Scuola Nazionale di Cinema, il Museo Egizio di Torino e l’Accademia delle belle Arti di Torino.

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