"Sinergie: una mascherina per dar voce alle donne imbavagliate”. Domani a Biella la presentazione

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Sarà presentato domani, giovedì 1 ottobre, alle ore 18,00 presso la Galleria Zaion a Biella in salita di Riva, 3 il progetto "Sinergie: una mascherina per dar voce alle donne imbavagliate”. Saranno presenti l’artista Silvia Levenson con Zaira Beretta (di Yanga srl e ZAION), Ilaria Sala e Nicoletta Verardo (dell’Associazione “Non Sei Sola”).

Sinergie: una mascherina per dar voce alle donne “imbavagliate”

Nasce da Zaira Beretta, direttore marketing di Yanga (azienda leader del settore medicale dal 1974 sita in Crevacuore) e direttore artistico dello spazio espositivo ZAION a Biella, l’idea di unire tre mondi del territorio biellese, utilizzando come collante il lavoro dell’artista argentina di fama internazionale Silvia Levenson, per sostenere l’associazione di volontariato “Non Sei Sola” di Biella.

Le mascherine Yanga, serigrafate in tirature limitate 1/100 da Silvia Levenson, sono vendute a € 25,00 cadauna. Tutto il ricavato andrà all’Associazione Non Sei Sola di Biella per sostenere i progetti in aiuto alle donne vittime di violenza che si appoggiano all’Associazione.

Il soggetto scelto dalla Levenson per le serigrafie è La Bomba a Mano; accattivante nel colore ma letale nella sostanza, è uno dei soggetti più utilizzati dall’artista. La bomba, da maneggiare con cura, a testimonianza del delicato equilibrio dei rapporti all’interno della famiglia.

Per sostenere l’Associazione e ricevere la mascherina è sufficiente fare 2 semplici passaggi:

1)      Bonificare € 25,00 a:

Associazione Non Sei Sola

Iban: IT 31 Q 02008 22300 000103444975

Casuale: Vostro nome e cognome DONAZIONE PROGETTO SINERGIE

2)      Mandare la contabile del pagamento all’indirizzo mail [email protected] con il proprio Nome, Cognome e indirizzo postale per la consegna della mascherina che verrà recapitata mezzo posta ordinaria.

L’Associazione “Non Sei Sola” nasce nel 2010 seguendo i principi di autodeterminazione delle donne, della libertà e della inviolabilità del corpo femminile. Ha collaborato fin dalla sua nascita alla gestione del Centro Antiviolenza di Biella lavorando insieme ad Enti, Istituzioni ed altre Associazioni alla costruzione sul territorio della Rete Antiviolenza con il fine di favorire l’autodeterminazione nelle donne, sole o con figli, e sostenerle nel percorso di affrancamento dalla violenza.

“Non Sei Sola” inoltre si occupa di creare iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione sul tema della violenza di genere sulle donne, consapevole che in questo modo si possono cambiare i modelli culturali e i ruoli sociali di uomini e donne e sostituire gli stereotipi e i pregiudizi di una società ancora improntata sulla sopraffazione e sulla violenza con una cultura nuova del rispetto, dell'uguaglianza e della condivisione.

Yanga srl, azienda specializzata nella produzione di bendaggi tubolari per uso sanitario e dispositivi ortopedici, dopo aver convertito una parte di produzione alla realizzazione di mascherine protettive a seguito del Covid-19, ha condiviso con l’artista Silvia Levenson l’idea di un progetto per sostenere l’associazione “Non sei sola” di Biella.

Silvia Levenson nei suoi lavori, esplora lo spazio sottile situato fra ciò che si vede e ciò che si intuisce e usa il vetro come lente di ingrandimento per osservare da vicino i conflitti nelle famiglie e nella società.  Attraverso le sue sculture e installazioni indaga sui conflitti nelle zone di confine che siano le mura domestiche o le frontiere. I suoi lavori, dall’apparenza sublime e accattivante, celano una forte denuncia contro gli abusi e le violenze che si vivono all’interno delle mura domestiche. Troppo spesso il luogo che dovrebbe proteggere diventa una terribile prigione.

Il lockdown per contenere i contagi da Covid-19 ha costretto a convivenza forzata i nuclei familiari, favorendo ed aggravando situazioni di violenza domestica. Paradossalmente all’inizio di questo periodo le segnalazioni ai Centri Antiviolenza e le denunce sono calate mediamente del 50% per poi riprendere dopo alcune settimane e tornare alla normalità.

Per questo motivo, l’associazione “Non Sei Sola” durante tutto il periodo di lockdown ha rafforzato la comunicazione sui social e, in collaborazione con il Centro Antiviolenza di Biella ha allungato i tempi e i giorni di accoglienza telefonica, per rendere alle donne più semplice l’invio di una richiesta di supporto e d’aiuto.

E’ a questo punto che nasce il progetto “Sinergie: una mascherina per dar voce alle donne imbavagliate”; evidenziare una difficoltà e concretizzare un valido sostegno.

Yanga ha condiviso con Silvia Levenson l’idea di rendere la mascherina, divenuta icona del nostro tempo, utile anche ad un’altra nobile causa.

Moltissimi lavori della Levenson mettono in discussione il maschilismo e la violenza contro le donne e i bambini. Quale artista meglio di lei avrebbe potuto dar voce a questo progetto?

La mascherina, un oggetto diventato di uso comune, rimarrà come simbolo per i sostenitori dell’iniziativa a testimonianza di un momento unico ed inimmaginabile della nostra storia.

Silvia Levenson è nata in Argentina nel 1957 e abita in Italia dal 1980.

Nel 2019 ha realizzato l'installazione “Il luogo più pericoloso” in collaborazione con Natalia Saurin, presso Palazzo Vecchio, Firenze nell'ambito delle iniziative organizzate dal Museo 900 per la giornata mondiale contro la violenza di genere. Nel 2004, Levenson riceve il premio Rakow Commission Award dal Corning Museum of Glass; nel 2008 é finalista nel Bombay Sapphire Prize e nel 2016 riceve The Glass in Venice Award da parte dell'Istituto Veneto di Venezia.

Ha esposto i suoi lavori in numerosi spazi pubblici tra i quali: PAC di Milano, Quadriennale di Roma, Museo del Castello del Buonconsiglio a Trento, Triennale di Milano, Museo del Vetro di Murano, Museo del Castello Sforzesco, Design Museum di San Francisco, The University Museum of Washignton DC, New Mexico Museum , Santa Fé, Palm Spring Museum, Mint Museum, Charlotte (USA) e Lan Wan Museum, Quingdao in Cina e molti altri.

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